351? Il miracolo di Siena
Il giorno prima della festa dell’Assunta del 1730, la mattina, nella chiesa di San Francesco a Siena i sacerdoti consacrarono un cospicuo numero di particole in modo da averle già pronte per le funzioni della sera e dell’indomani: profilandosi un notevole numero di fedeli. Sistemate in una pisside d’argento furono riposte nel tabernacolo della cappella di Sant’Antonio.
Cogliendo l’occasione della processione serale, dei ladri, intrufolandosi nella chiesa vuota, rubarono pisside e particole.
Le ostie furono ritrovate nella basilica di Santa Maria di Provenzano. I ladri (o il ladro) inserirono le ostie nella buca dell’elemosina posta nel muro di cinta della basilica, quella che vedete qui sotto.
Dal quel 17 agosto 1730 ad oggi le ostie sono incorrotte e intatte. In una delle varie ricognizioni sotto il coperchio del reliquario fu trovata della muffa, muffa che non intaccò minimamente la specie eucaristica. Per via delle varie prove effettuate (circa 14) le particole ora sono 223. Ma quante erano quando furono rubate?
Ben 351… perché questo numero? Ha un senso? Noi abbiamo una teoria.
Il reliquiario con le 223 ostie (in origine 351)
Le מצוות (mitzvot) erano/sono i 613 precetti che nell’ebraismo devono essere rispettati. Sono i comandamenti derivanti direttamente dalla legge mosaica.
Sono divisi in:
- “comandamenti positivi”, gli atti che il credente deve compiere e sono 248, ovvero il numero attribuito al numero di ossa e organi principali del corpo umano;
- “comandamenti negativi”, quelli dai quali astenersi e sono 365 (numero dei giorni dell’anno solare);
Il precetto numero 351 è il seguente: non mangiare la sua carne (Dt 12, 17)
Dice il Deuteronomio (siamo al capitolo 12):
“13Allora ti guarderai bene dall’offrire i tuoi olocausti in un luogo qualsiasi; 14 ma offrirai i tuoi olocausti nel luogo che il Signore avrà scelto in una delle tue tribù; là farai tutto quello che ti comando.”
“18mangerai queste cose davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che il Signore, il tuo Dio, avrà scelto [..]”
Non crediamo ci sia bisogno di commentare…
La riflessione sull’olocausto, l’offerta della carne, la lasciamo alla vostra meditazione.
lpd
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