Salvi per Maria

No, il titolo di questo articolo non è provocatorio e tanto meno eretico. Ha l’intento di mettere in evidenza una problematica molto importante, per la quale non bisogna aver paura di essere cattolici.

Di recente fra Alexis Bugnolo sul canale YouTube FromRome in un video pubblicato il 15 febbraio 2023 dal titolo ‘La Vera fede Cattolica‘ ha cercato di ribadire la necessità di essere in comunione col pontefice vigente. Pontefice che lui stesso ha provveduto a (ri)eleggere con un esiguo gruppo di ‘fedeli’ qualche settimana prima del video, essendo morto quello che, fra Alexis stesso, riteneva il vero Papa, ovvero, Benedetto XVI.

Bugnolo, nel video, ricorre spesso all’uso del termine umiltà fino a sostenere che per comprendere che il vescovo Bergoglio è il Papa occorre molta, appunto, umiltà. L’umiltà è l’attributo principe della BVM, nessuno infatti tra le creature di Dio può dirsi umile se non la Madonna. Di fatto, è Lei che sottilmente si cerca di colpire. Verso la metà del video l’attacco diventa pressante: si fa riferimento all’epoca in cui ferveva il dibattito teologico sulla Immacolata Concezione (siamo nel Basso Medioevo): chi la negava non poteva dirsi eretico non essendoci un pronunciamento definitivo da parte del Vescovo di Roma. Affermando che anche san Tommaso, del resto, la negava. Come a dire: chi può giudicare Bergoglio?

Dov’è l’attacco qui? Si ‘usa’ la Vergine Santissima per ricondurre i fedeli all’obbedienza bergogliana, attaccando quello che Pio X (in modo infallibile) designò come la via teologica da seguire per contrastare l’apostasia modernista: il dottore angelico.

Ciò che conta anzi tutto è che la filosofia scolastica, che Noi ordiniamo di seguire, si debba precipuamente intendere quella di San Tommaso di Aquino: intorno alla quale tutto ciò che il Nostro Predecessore stabilì, intendiamo che rimanga in pieno vigore, e se è bisogno, lo rinnoviamo e confermiamo e severamente ordiniamo che sia da tutti osservato. Se nei Seminari si sia ciò trascurato, toccherà ai Vescovi insistere ed esigere che in avvenire si osservi. Lo stesso comandiamo ai Superiori degli Ordini religiosi. Ammoniamo poi quelli che insegnano, di ben persuadersi, che il discostarsi dall’Aquinate, specialmente in cose metafisiche, non avviene senza grave danno.” (Pio X, Pascendi Dominici Gregis, parte III, cap. I).

Se san Tommaso abbia negato o meno l’Immacolata Concezione è questione dibattuta, lo si tira per la giacchetta da una parte e dall’altra. Ma in definitiva no, ci credeva, il problema era che non sapeva come ‘fondarla teologicamente’. Dio non lo illuminò su questo, perchè?

Ognuno di noi deve essere libero (libero arbitrio) di cogliere nella Scrittura e nella Tradizione ciò che gli serve per non stare con Dio. Per questo la Scrittura è velata, per questo Maria d’Agreda dice che di tutto quello che riguarda la pupilla di Dio, la più perfetta delle creature, la Vergine Maria, Dio concederà poco alla volta, perchè simili perle a noi che siamo ‘pòrci’ non si danno. (cfr. Maria d’Agreda, Mistica Città di Dio, 1670).

Il secondo motivo è per quella umiltà (vera stavolta) da avere nel poter cogliere la Verità da chi l’Altissimo la vuole donare, in un autentico spirito di fratellanza. Oltre a tenere l’anima in uno stato tale che non possa insuperbire.

Così chi vuole impugnare san Tommaso per seguire l’apostasia modernista ha l’alibi per farlo, chiunque deve essere libero di ingannare se stesso. Non è forse necessario che il Messia spieghi le Scritture agli Apostoli? Non è forse necessario amare e desiderare la Verità per poterla comprendere? Non capirono nulla, forse, i discepoli di Emmaus dopo due ore di catechesi di Colui che non riconobbero come Gesù, se non alla fine?

Scriveva Chesterton: “Si può trovare la verità con la logica solo dopo che la si è trovata senza di essa.

Come è noto fu Duns Scoto a fornire la spiegazione teologica riguardo alla Immacolata Concezione, spiegazione grazie alla quale ben cinque secoli dopo fu possibile definirne il dogma. Il beato Scoto ampliò la visione e ampliandola risolse il problema che, udite udite, ci siamo ritrovati davanti in maniera corposa quando fu indetto il Concilio Vaticano II.

Parlare di Maria offusca il primato del Figlio.

Se era fattibile concepire che una creatura fosse liberata dal peccato originale nel seno della propria madre (dopo averlo, quindi, contratto) come fu, molto presumibilmente, per il Battista: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo.” (Lc 1, 41); che un’anima ne fosse privata prima di entrare nel grembo (quindi senza contrarlo) andava in contrasto con l’Incarnazione di NSGC. L’unico che essendo Dio ne fosse privo. Infatti, san Paolo ci avverte che “Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato.” (Rm 5, 12). Ma se Gesù è il nuovo Adamo allora chi sarà la nuova Eva? se non Colei grazie alla quale abbiamo il nuovo Adamo? Cosicché anche la nuova Eva doveva essere come lo fu la prima Eva, immacolata. Ma come poteva essere possibile senza ledere il primato di Gesù (che è Dio), avendo tutti peccato?

Questo fu il problema nel Basso Medioevo: all’epoca molti santi eccellenti come San Bonaventura negarono fortemente l’Immacolata Concezione. Invece santi, per così dire minori, almeno per noi oggi, la proclamavano a spada tratta. La questione era, appunto, il venire meno del primato di Cristo, problema che si è riproposto negli ultimi tempi: cosa accadde, infatti, quando fu indetto il Concilio Vaticano II?

I mariologi e la Mariologia in generale andarono in brodo di giuggiole, convinti che finalmente potevano declamare con atti dogmatici ufficiali tutte le bellezze e le glorie di Maria… risultato?

Movimento liturgico e regia rhaneriana la tennero nobilmente fuori. L’unico accenno nelle quattro costituzioni lo troviamo nella Lumen Gentium capitolo 8 dove l’appellativo principe è quello di sorella: gli eretici protestanti furono accontentati. E i mariologi? Gli attuali mariologi benedicono il Concilio per aver avvicinato la Vergine facendone una di noi, contro il rischio concreto di farne una dea: e ci risiamo, di nuovo l’accusa degli eretici protestanti che fa capolino.

Lo stesso Concilio che abbandonò in modo nascosto e subdolo il fattore Alpha (per dirla alla von Balthasar) non poteva non abbandonare anche la Vergine, con la scusa del primato di Cristo. Ma perchè tutta questa preoccupazione di lederne il primato?

Duns Scoto, dicevamo, allargò la visione e noi con questo articolo proviamo ad allargarla ancora di più. La storia della salvezza è in realtà storia della Incarnazione. Il progetto che Dio aveva in mente era che la Seconda Persona della Trinità si incarnasse prendendo su di se la natura umana indipendentemente dal fallimento della prova da parte dei due primi uomini. Il peccato originale ha reso l’Incarnazione del Verbo missione sacrificale. Dunque, perchè affermiamo che siamo salvi per Maria? Ecco la luce che Dio ha dato al beato Scoto: NSGC è il Mediatore perfetto, Colui al quale dobbiamo la salvezza, il Suo sacrificio sulla Croce ha riaperto il cuore del Padre, pagato il prezzo dovuto alla Sua Giustizia e il paradiso che ci era precluso, accessibile. Ma, messa la questione in questi termini, è davvero così perfetta questa Mediazione? NO! Ed è qui che l’amore di Duns Scoto straripa. Per essere davvero perfetta, per ciò che Dio è, era necessario che tutta la Sua Potenza fosse manifesta, tutta la Sua Onniscienza fosse manifesta: poiché l’Altissimo è in perfetto controllo di tutto! La Seconda Persona della Trinità sarebbe diventata Gesù? Si. Sarebbe morta in Croce come sacrifico di Giustizia? Si. Sarebbe Risorto, manifestando il Potere del Padre? Si. Era certo questo prima che accadesse? Assolutamente si! Poiché nulla è impossibile a Dio, nulla! E allora se tutto questo era certo, infallibilmente certo, affinché la Mediazione del Figlio fosse davvero perfetta mancava una cosa.

Che cosa?

La mistica Valtorta riporta i ricordi personali del suo angelo custode Azaria, questi ricordi collimano perfettamente con quanto pensato da Duns Scoto. Quando Dio mostrò agli angeli riuniti il progetto di creare l’uomo, mostrò anche che la Seconda Persona avrebbe preso su di sé la natura umana, incarnandosi. Natura infinitamente inferiore a quella angelica. Il più bello degli angeli, colui che per luce era ‘quasi‘ simile a Dio rigettò il progetto, ribellandosi. Si sarebbe dovuto inginocchiare di fronte a un Dio fatto uomo, di fronte ad una natura inferiore alla sua. Ne nacque una lotta in cielo, e quello che Azaria ricorda è che tutti gli angeli tremarono! Non avrebbero mai pensato che una cosa del genere potesse accadere e nessuno di loro si sentì al sicuro nella fedeltà a Dio. San Michele spezza il momento, interviene duramente e gli schieramenti si compongono. La lotta è vinta, ma gli angeli continuarono a tremare. Quello che era successo era davvero inaudito. Fino a quando Dio non fece una cosa. (cfr. M. Valtorta, Il libro di Azaria, C.E.V., Isola del Liri (FR) 2007, 8 dicembre 1946)

L’Altissimo mostrò nel Suo Pensiero Eterno l’anima della Vergine… la visione di tale bellezza diede PACE agli angeli. Regina della Pace. Smisero di tremare. Quando Dio nella sua onniscienza previde la caduta dei nostri progenitori non decise di tornare sui suoi passi annullando il progetto, anche perchè in quel progetto c’era quell’anima… siamo salvi per Maria.

Tutto questo offusca forse il Tre volte Santo? O forse non ne dice con quale Potenza e Bellezza Egli sia capace di creare. Colui che non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio (cfr. Fil 2, 6-8) ha riversato tutto se stesso nella creazione che sovrabbonda della Sua Bellezza, e la più eccelsa creazione è Maria.

Pensiamo a quando il sommo angelo Gabriele riceve l’ordine da Dio di andare dalla sua Regina a comunicarLe che l’opera di Dio si sarebbe compiuta. A chiedere il suo sì. Proviamo a immaginare con quali sentimenti l’angelo si accostò a Lei, con quali ricordi, con quali occhi l’avrà guardata, con quel sussurro di parole Le avrà dato il messaggio e Colei che con gli angeli abitava guardandolo non poteva non dire: che senso ha questo?

Dio è immensamente più profondo di quello che possiamo immaginare, tutto nella Sua Parola è perfezione, tutto torna, tutto quadra fino al più piccolo dei dettagli.

Ed ecco allora, finalmente, quello che intuì Duns Scoto (stavolta limitandone il senso)… per essere davvero perfetta la Mediazione, esprimere tutta la Potenza e la Bellezza di Dio, quello che ancora non era accaduto, quello che ancora non era in atto ma solo in potenza doveva essere applicato almeno una volta prima che tutto accadesse. Ameno una volta! E chi poteva essere il destinatario di questo privilegio se non l’anima che pacificò gli angeli e, anche, per la quale la creazione è salva e sarebbe stata salva?

In questo modo la nuova Eva fu davvero la nuova Eva. Se la prima Eva porse il frutto ad Adamo, stando entrambi sotto l’albero della conoscenza del Bene e del Male, consegnando l’umanità al male; sotto lo stesso albero la nuova umanità in Gesù viene consegnata dalla nuova Eva, Lei regala il suo figlio, il Frutto del suo grembo per riscattare il frutto colto dai progenitori. Un frutto si leva dall’albero per essere mangiato, un altro Frutto viene riconsegnato all’albero: il Male che tolse il frutto, lo ha rimesso al suo posto schiacciandolo sull’albero della Croce. E come del primo frutto ne mangiarono i progenitori peccando, oggi del nuovo frutto ne mangiamo per salvarci: motivo per il quale, ancora una volta, l’eucarestia non va consumata in peccato mortale. Il nuovo Adamo paga il prezzo dell’aver mangiato, la nuova Eva dell’aver consegnato. E solo da IMMACOLATI entrambi potevano farlo: il si a Dio, per essere reso perfettamente, doveva essere dato nella stessa condizione in cui fu dato il no. Immacolati i primi, Immacolati i secondi. Resistettero entrambi, NSGC e la BVM, alla furia del tentatore: Gesù nel deserto e nel Getsemani; resistettero da Immacolati, come da immacolati caddero i progenitori. Vedremo come fu tentata Maria, se Dio vorrà, in un prossimo articolo: comprenderemo meglio, così, perchè contro le eresie dobbiamo ricorrere alla Madonna.

Non solo la Mediazione di NSGC fu perfetta, allora, ma lo fu anche il piano dell’Eterno!

Vi pare che in tutto questo NSGC ne sia offuscato? Ci sembra proprio che solo così la gloria del Nostro Redentore possa essere piena e completa.

E l’odio nei confronti della Vergine è servito, Ella ha ottenuto per vera umiltà tutto quello che il tentatore ha perso per vera superbia.

Così in Maria sommamente Dio manifesta OGNI PERFEZIONE, POTERE, AMORE, MISERICORDIA. Al punto tale da renderla come Lui, Onnipotente per grazia, Onnisciente per grazia, Mediatrice di tutte le grazie, Corredentrice.

Non era forse quello che temeva il tentatore quando avvicinando Eva le disse che se avessero mangiato del frutto sarebbero diventati come Dio? Cosicché ciò a cui lui stesso ambiva, non ebbe. Cosicché la Vergine può dire “Io sono Colei che Sono nella Trinità Divina” (Vergine della Rivelazione, 12 aprile 1947) usando gli stessi termini che Dio stesso usò quando rivelò il suo Nome a Mosè dal roveto ardente. Apparendo a chi lo disse? A un eretico di area protestante.

Si, siamo salvi per Maria; attraverso di Lei, cristallo purissimo vediamo meglio di quale altezza, profondità, larghezza è fatta la sostanza di Dio. Se da una donna ebbe origine la colpa, da una Donna ebbe origine la salvezza. Il Sangue del Redentore, la Sua Sofferenza indicibile ci hanno riaperto il paradiso, riappacificato con l’Altissimo, il Mediatore perfetto operando la perfetta Mediazione, restituendo la pace con Dio almeno una volta prima che il legame si spezzasse per la prima colpa, salvandoci dalla perdizione ha riaperto il paradiso dove la Nuova Eva ci attende per pacificare anche noi come accadde con gli angeli una volta e sempre.

E adesso è chiaro che dobbiamo ogni salvezza a NSGC, al Suo Sangue sparso sulla Croce, a tutti i dolori che soffrì… Donna ecco i tuoi figli, figli ecco vostra Madre… non separi l’uomo ciò che Dio ha unito.

lpd
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